Elias Portolu

Elias Portoluuscito a puntate sulla «Nuova Antologia» nel 1900 e in volume nel 1903, è il romanzo che ha consacrato Grazia Deledda al grande pubblico e alla critica deleddiana.

Trama

Il protagonista Elias Portolu rientra al suo paese nel nuorese, dopo un periodo in prigione; qui, la calma è sovvertita dalla conoscenza di Maddalena, promessa sposa del fratello Pietro. Nonostante le tante ritrosie e i consigli dei saggi zio Martinu e del prete Porcheddu, tra Elias e Maddalena scoppia l'amore, vissuto in pagine di travolgente passione, come nella Lupa di Verga. I sensi di colpa e il timore di provocare lo scandalo, portano Elias a sacrificare il proprio futuro con Maddalena e a pensare al sacerdozio, unica via di fuga a un sentimento tanto insostenibile. La notizia della gravidanza di Maddalena non basta a fermare Elias, per quanto l'uomo sia roso dai dubbi. Varie complicazioni conducono poi a un finale amaro, disperato e senza scampo per il protagonista.

Carattere dei personaggi

 

Si può ricondurre il carattere seduttivo di Maddalena al suo nome biblicamente famoso; come scontato fin dal primo incontro tra i due si preannuncia la passione amorosa; e scontato pure il finale negativo, che risponde alla dinamica ancora ottocentesca di espiazione della colpa.

 La storia si evolve con il ciclo delle stagioni e della campagna, e la passione emerga solo con la festa carnacialesca. 

Giorni lieti s'avvicinavano per la famiglia Portolu, di Nuoro.

è totalmente contraddetto dal finale, in una parabola discendente che non lascia spazio alla speranza.

E tanto dicono i personaggi, al di là dei pochi ritratti psicologici, all'interno di monologhi interiori e dei loro pensieri, offerti continuamente in presa-diretta. Elias, il cui ritorno è salutato con fierezza dalla famiglia, porta con l'esperienza della prigione una tristezza che i familiari difficilmente sanno interpretare.

La sua commozione per la tanca e per l'ovile, per le pianure e per la sua Sardegna, è accantonata dalla passione bruciante e immediata per Maddalena.

Elias è sostanzialmente un inetto: cerca di sfuggire agli sguardi innamorati di Maddalena, corteggia un'altra ragazza, trascorre lunghi periodi in solitudine nel pascolo con le bestie e si nega continuamente per non "cadere in tentazione" (frase che torna frequentemente nel romanzo).

Se qualcosa accade tra i due ragazzi, è solo perché il Carnevale concede qualunque cosa, con la sua atmosfera gioiosa e i piaceri della danza, che prevede e prepara una vicinanza fisica. Potremmo chiosare che Elias è vinto da Maddalena, vinto dalla passione e, come si scoprirà in seguito, vinto dal destino. Si vedano a tal proposito le parole che zio Martinu pronuncia profeticamente al primo accenno di intesa tra Elias e Maddalena:

- [...] Come dice tuo padre, tu non sei un uomo, sei un fuscello, una canna che si piega al primo urto di vento. Ecco che perché sei innamorato di una donna che non puoi possedere, che non hai voluto possedere, ecco che vuoi diventare un cattivo sacercote, mentre potresti essere un uomo abile al bene. Aquile, bisogna essere, non tordi, Elias: ha ragione padre tuo!

Al lettore non sfuggono le metafore attinte dal mondo naturale (si noti la "canna che si piega al primo urto di vento", che anticipa il famoso Canne al vento), all'interno di un discorso che tradisce le caratteristiche del parlato . 

A tutti gli effetti, Elias soffre e si tormenta senza mai lottare davvero per affermarsi: sorte e sortilegio dominano sovrani, tra proverbi popolari, dicerie, scongiuri e maledizioni. La tentazione è ricondotta alla forza del demonio, quindi da sconfiggere ad ogni costo; neanche la gravidanza di Maddalena o la vista del piccolo Berte cambiano Elias. Ma il proposito di "rinunciare a Satana" è in realtà molto debole: Elias è disposto a trovare facili giustificazioni per qualunque passo falso, a eludere le proprie promesse e a tornare sui suoi passi. Emerge, dunque, tutta la fragilità di Elias, personaggio senza evoluzione all'interno del romanzo, tormentato e soprattutto disgregato interiormente. Ma si intravede anche la crepa presente nel mondo della Chiesa (si veda la figura di padre Porcheddu, di cui si sottolinea la bontà ma anche il suo essere "uomo di mondo"), mentre non è attaccata la spiritualità, con cui si chiude il romanzo. 

Per i grigioscuri e per l'alterità del mondo narrato, Elias Portolu è un classico novecentesco da riscoprire in questi anni. Al profumo di erbe selvatiche sarde, fa da contraltare Elias, personaggio scisso e franto che sa tanto di contemporaneità. 

 


Chiesa di san Francesco di Lula.

Luogo dove Elias incontra per la prima volta Maddalena e prete Porcheddu

Filindeu

Tipologia di pasta molto fonine realizzata da Zia Annedda, attualmente ci sono poche persone in grado dii realizzarla.